Bir -Tibetan Children Village G.4

La giornata si presenta particolarmente calda, i cani randagi che stanotte hanno scorazzato nel cortile della scuola e davanti alle porte delle nostre stanze , abbaiando e ululando tutta la notte, ora dormono beatamente sotto il sole o sotto i nostri tavolini per rubare un triangolo d'ombra. Dobbiamo incontrare ancora qualche famiglia tibetana e poi visitare il Tibetan Children Village costruito per volontà della sorella del Dalai Lama e dove Sidare ha alcune adozioni a distanza da monitorare. Ogni giorno ci riserva qualche sorpresa e oggi abbiamo avuto il privilegio di conoscere LODO SINGHE un monaco scappato dal Tibet nel 1959 all'età di 15 anni. Il governo indiano concesse ai rifugiati delle terre ma con l'obbligo di arrangiarsi a costruire quello che gli serviva. Arrivato poi a Bir fece costruire insieme ad altri monaci l'attuale monastero. Nel 2001 ( Sidare non era ancora nata) Ombretta in uno dei suoi primi viaggi lo conobbe e Lodo Singhe le predisse che nel terreno di fronte al monastero lei sarebbe riuscita a costruire una scuola... Questa predizione si è avverata con la realizzazione della Sakya Lama School 💗 Un incontro veramente emozionante... Nel pomeriggio ci avviamo nella chiassosa e caotica strada principale di Bir, imbocchiamo una stradina laterale e dopo pochi metri ci ritroviamo in un ambiente completamente diverso. Per raggiungere il T.C.V ( Tibetan Children Village) ci inoltriamo nella vegetazione tra casupole colorare e piccoli appezzamenti coltivati a grano. Chine tra le spighe dorate le donne indiane con la falce in mano si occupano del raccolto. Al nostro passaggio ci sorridono, ci salutano e si fermano per lasciarsi fotograre. Il T.C.V. è proprio un Villaggio brulicante di bambini e ragazzi di ogni età. Composto da tante casette di varie dimensioni, i bambini ci vivono, studiano e collaborano alla pulizia e alla preparazione dei pasti sotto la supervisione di un adulto. Ci sono poi degli spazi comuni per il gioco e lo studio. All'ingresso del villaggio incontriamo la famiglia di un ragazzo in adozione con Sidare che ha una gravissima disabilità. Ci accoglie il padre del ragazzo e la sorellina, la mamma è al lavoro come cuoca nel villaggio e si alternano per accudire il figlio. La sofferenza è evidente ma lo è altrettanto l'amore e la cura che il ragazzo riceve dalla famiglia... Mentre Ombretta continua la verifica delle varie adozioni insieme a Pema la nostra referente , dalle viuzze del villaggio spuntano decine di faccine allegre e curiose. Si lasciano fotografare,si mettono in posa e scoppiano in una sonora risata quando faccio vedere dallo schermo della Canon la loro foto. Sembrano sereni nonostante molti di loro sono lasciati dai genitori nel villaggio anche in tenera età e vedono la famiglia solo poche volte l'anno... Sta calando il sole e ci incamminiamo sul sentiero del ritorno tra i campi di grano dove le donne si stanno caricando il raccolto sulle spalle. Ci lasciamo alle spalle tra i colori del tramonto questo villaggio di bambini quasi surreale... Le troppe emozioni della giornata si stanno accavallando per trovare spazio nella mente e nel cuore... Chiudo gli occhi e lascio che ogni cosa trovi il suo posto...
 


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